La sicurezza marittima e le infrastrutture critiche subacquee
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L’ambiente sottomarino recita un ruolo chiave nella gestione della sicurezza marittima. La capacità di mantenere l’iniziativa in tale ambiente, impedendo ad attori ostili di accedervi per svolgere attività malevole, costituisce una componente essenziale per difendere le infrastrutture marittime, sia civili che militari, strategiche per il nostro Paese.
- Descrizione
Descrizione
Reti energetiche, reti di comunicazione e sedimi portuali vanno tutelati attraverso il coinvolgimento della Difesa, della ricerca e dell’industria, favorendo un processo che permetta di acquisire tutte le capacità necessarie per contrastare le potenziali minacce ed esercitare un adeguato livello di deterrenza rispetto ad attori che agiscano contro l’interesse nazionale violando a leggi e regolamenti nazionali ed internazionali.
La Marina Militare Italiana (MMI) per sua stessa vocazione e tradizione, è in grado di recitare un ruolo primario e di leadership per la pianificazione, il coordinamento e la gestione delle attività di controllo non solo degli assetti sottomarini civili e militari ma, anche di quei sistemi di superficie che possono essere difesi efficacemente da sotto la superficie marina.
Lo svolgimento dell’attività di sorveglianza dei fondali sottomarini in modo “persistente”, “affidabile” ed “efficace”, è inevitabilmente connesso all’impiego di tecnologie abilitanti quali l’intelligenza artificiale, gli autonomous underwater vehicle e le nanotecnologie. Tuttavia, innalzare il livello di technology readiness, èanche necessario definire in tempi brevi un piano programmatico e strutturato in termini di contenuti, tempi e coperture economiche, senza dimenticare l’innegabile ricaduta positiva che si avrebbe nel contesto dual use. Tale approccio richiede il coordinamento fra MMI, centri di ricerca ed aziende con la necessaria expertisetecnologica.
Questa analisi, si pone l’obiettivo di analizzare la concretezza delle minacce agli interessi industriali ed economici del nostro Paese, riguardanti le reti energetiche e di comunicazione, la sicurezza dei sedimi portuali civili e militari ed i traffici marittimi. Il focus da un punto di vista geopolitico è legato alla cosiddetta area del Mediterraneo Allargato che, oltre al bacino del Mediterraneo vero e proprio, include ad est il Golfo di Aden e a ovest la congiungente Azzorre – Canarie, sebbene tale delimitazione non strettamente legata agli interessi nazionali e sia influenzabile dell’evoluzione della situazione geopolitica.
Segue poi un’analisi delle dottrine d’impiego e dei programmi di sviluppo di NATO ed UE, mentre per Stati Uniti, Russia e Cina si analizzano i sistemi di seabed warfare. Inoltre, da un punto di vista prettamentetecnologico, vengono forniti degli spunti di riflessione sulle tecnologie emergenti e disruptive, in grado di abilitare l’introduzione di sistemi e soluzioni per lo svolgimento di attività di Difesa e di sicurezza marittima, in linea con le esigenze espresse dalle Superiori Autorità nazionali.
Il lavoro si chiude con una serie di riflessioni legate alla necessità per l’Italia di definire una propria strategia di protezione delle reti sottomarine e, più in generale, di presidio dei fondali marini facendo leva sulle capacità che la MMI già possiede. A tale scopo vengono forniti degli spunti per definire un approccio che consenta di razionalizzare le risorse oggi disponibili attraverso l’analisi preliminare e la prioritizzazione delle minacce.